La scleromousse consiste nell’iniettare sotto guida ecografia un farmaco sclerosante in forma di schiumosa compatta all’interno della varice, (varice che tradizionalmente viene asportata chirurgicamente). La schiuma si ottiene mescolando il farmaco sclerosante (detergente) con l’aria atmosferica o gas biocompatibili (CO2 –O2) utilizzando due siringhe di plastica collegate tra loro da un rubinetto a tre vie (metodo del Turbillon di Tessari).
La vera novità di questo trattamento risiede nella schiuma che rappresenta il veicolo del farmaco all’interno del vaso stesso.
Questa avendo una densità maggiore del sangue non si mescola con esso ma lo sposta, lo disloca all’interno del vaso stesso, permettendo così al farmaco uniformemente distribuito sulla superficie esterna delle innumerevoli microbolle che la compongono di agire sull’intera circonferenza del vaso a 360°. Il contatto più prolungato tra farmaco e parete vasale induce rapidamente un danno endoteliale (endotelite) con conseguente vasospasmo, collabimento e adesione delle pareti della varice trattata e trombosi aderente a parete (trombosi scleroindotta) che sarà localizzata solo nel tratto di varice colpita dallo sclerosante schiumoso. Successivamente il processo trombotico evolverà verso la fibrosi retraente sino alla totale scomparsa della varice.
La terapia sclerosante con schiuma si è dimostrata nella nostra esperienza oramai decennale una terapia efficace e sicura, attuabile in un’alta percentuale di pazienti flebopatici e soprattutto di basso costo. La scleromousse ha dimostrato di poter dare ottimi risultati anche dal lato estetico con maggiore soddisfazione da parte dei pazienti, cosa di non poco conto se si considera l’alta incidenza del sesso femminile tra i pazienti flebopatici.
Non ci sembra pertanto azzardato ritenere che in un prossimo futuro la chirurgia tradizionale delle varici, ed in particolar modo lo stripping, sia costretta a lasciare spazio se non addirittura il posto a nuove tecniche di tipo endovascolare come la scleromousse che ad oggi sembra possedere i requisiti di mininvasività, sicurezza e basso costo, fattori questi considerati oramai indispensabili in una sanità moderna.